Oggi è il suo compleanno e gli dedico questa poesia:
SUL
RING DEL MASSEY HALL, 15 MAGGIO 1953
Sul
ring del Massey Hall c’erano due pesi massimi
pronti
a sfidarsi per il titolo di re del be-bop:
da
un lato Charles Parker, detto Bird,
nato
a Kansas City nel 1920, n.1 del sax alto;
dall’altro
lato John Birks Gillespie, detto Dizzy,
nato
a Cheraw, South Carolina, nel 1917, n.1 della tromba.
Sono
i due dioscuri del bop, amici-nemici in lotta per
stabilire
chi dei due sia il numero uno dei numeri uno.
Parker
è stato quello che più ha osato nell’improvvisazione,
liberandola
da tutte le incrostazioni swing,
Gillespie
è quello che più ha razionalizzato il nuovo linguaggio,
adattandolo
perfino alla grande orchestra.
Parker
è il vero idolo delle nuove generazioni, ma è
Gillespie
l’uomo di successo del momento.
Sul
ring sono pronti a misurarsi, a ricordare vecchi rancori,
a
rispolverare una vecchia amicizia e tutti i colpi sono buoni.
Arbitri
della serata i signori:
Bud
Powell, piano
Charles
Mingus basso
Max
Roach batteria.
Parte
la sfida con Perdido e se Dizzy è sfottente coi suoi acuti di tromba
e
sembra continuamente depistare il suo socio,
Bird
è stringato, essenziale, pronto a braccare una tromba-saponetta
che
prima era qua ed ora è là,
ambigua,
onnipresente e trasversale come il suo tubo.
Dizzy
sembra sempre aggredire ma fugge,
Bird
sembra sempre in attesa ma quando esce
con
gli assoli fa molto male.
La
serata va avanti per oltre un’ora, con Dizzy che fa il pagliaccio,
presenta
i brani, fa gli onori di casa, sembra dire “stiamo scherzando”
e
poi parte con un assalto carognesco a Salt Peanuts
e
la risposta di Bird è puro furore controllato.
Ogni
tanto Bud Powell ci ricorda che, sebbene in condizioni fisiche e
mentali
non
eccelse, è il padre del piano bop;
Mingus
e Roach tengono alta la temperatura,
stimolando
i due contendenti.
Alla
fine della serata c’è gloria per tutti ed il verdetto è di
parità:
lo
scettro non lo può decidere una serata.
Nemmeno
una miracolosa come quella.