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giovedì 22 dicembre 2016

Roy ELDRIDGE (1911-1989)



Il trombettista di transizione,
colui che rielaborando il linguaggio di Armstrong 
ci ha portato verso Dizzy Gillespie.
Soprannominato "Little Jazz" per la sua scarsa statura,
era una miniera inesauribile di energia e swing.
Aggressivo, agile, impetuoso,
ha spesse volte gettato il cuore oltre l'ostacolo
in maniera molto avventurosa, ma ne è uscito sempre in piedi.
Come molti musicisti di transizione,
è sparito nella semplificazione della storia del jazz,
che tende sempre a ricordare i capiscuola
ma che troppo spesso dimentica le grandi figure di transizione.
 

Roy Eldridge, Benny Carter, Don Byas, Coleman Hawkins, Jo Jones
1960 JATP-Paris - Indiana


Little Jazz [CBS] (1935-40) Columbia

Un'antologia perfetta della prima parte della sua carriera.
M Essential Keynote Collection, Vol. 4: Roy Eldridge & the Swing Trumpets - Mercury
Un'altra bella compilation (doppia), questa volta relativa agli anni 40.
Roy and Diz (1954) ERoy and Diz Verve

Roy Eldridge e Dizzy Gillespie hanno inciso due dischi (una volta pubblicati in un doppio), questo è il primo: prendete quello che trovate, tanto sono piacevolissimi tutti e due. Il vecchio maestro (per inciso) vinse sul giovane allievo proprio sul piano dell'invenzione e della libertà di approccio..
Just You Just Me, Live in 1959(1968) Stash

Un incontro pirotecnico con Coleman Hawkins.
Montreux 1977 Pablo

I! grande ultimo disco inciso (a 66 anni!).


lunedì 5 settembre 2016

LE GRANDI TROMBE DEL JAZZ



Wynton Marsalis (1961)



Una caratteristica comune alle ultime generazioni
di jazzisti è la notevole abilità tecnica,
non sempre assecondata da un notevole creatività:
in questo senso Marsalis ne è il più bel esempio.
Tecnicamente perfetto, una sonorità cristallina,
intonazione sempre a posto, fraseggio fluido, capacità di
adattarsi a contesti differenti, è uno dei musicisti di punta
del jazz contemporaneo.
Partito come l'erede di Miles Davis-anni 60
e poi è sempre più andato all'indietro nel tempo,
in un tentativo lodevole di recupero del passato,
che però lo ha via via recluso in un
bellissimo giardino un po' demodé.
I suoi dischi sono deliziosi e potrebbero essere datati
1930, 1950 o 1960 indifferentemente.
Come virtuoso non può non piacere ma qualcuno
può considerarlo una grande occasione in parte mancata.



Wynton Marsalis (1980) Columbia - SonyInciso a 19 anni ci mostra tutte le sue doti.
La Colubia, per far capire meglio che è il nuovo Miles
gli mette accanto Hancock, Ron Carter e Tony Williams. Branford, il fratello, fa la parte di Shorter
e il gioco sembra fatto.
I fans di Miles si incazzarono.


Live at Blues Alley (1986) Columbia - Sony
Un bel doppio live con un buon gruppo.
Standard Time, Vol. 2: Intimacy Calling (1987) Columbia - Sony
La serie degli album dedicati agli standard è tutta
buona, potete quindi scegliere il cd in base ai titoli che più amate.

Live in Swing City: Swingin with the Duke (1999) - Sony
Un omaggio al Duca impeccabile e swingante fatto assieme alla sua Lincoln Center Jazz Orchestra.
Un disco molto bello che forse manca un po' di profondità..
 Elvin Jones - Tribute to John Coltrane: A Love Supreme (1992) - Sony

Un bell'omaggio a Coltrane con Marsalis molto bravo a ricreare le giuste atmosfere con uno strumento differente per sonorità e linguaggio. Uno dei dischi nei quali Wynton dimostra non solo la consueta abilità tecnica ma anche una notevole sensibilità interpretativa. Elvis è perfetto a dirigere il traffico..

Clifford Brown (1930-1956)





Un grande dell'hard-bop.
Una tromba grassa che riprende il linguaggio di Fats Navarro
con meno complicazioni ma con il giusto calore.
Ha formato un gruppo eccellente con Max Roach ed era destinato
a diventare un punto fermo dell'evoluzione della black music.
La sua morte prematura ci ha impedito di conoscerlo
nella sua piena maturità.
Le incisioni a disposizione sone comunque sufficienti
a decretarne il valore ed ad accentuarne
i rimpianti. 





The Beginning and the End (1952-56) Columbia
Le ultime incisioni della sua vita (bellissime) ed alcune incisioni dell'inizio della sua carriera.
Un disco in un certo senso "perfetto".
Clifford Brown & Max Roach (1954)Emarcy
Il gruppo coodiretto dai due faceva un hard bop
spumeggiante ed assai poco ripetittivo.
Da segnalare un ottimo Harold Land al tenore
Best of Clifford Brown (1998) Blue Note
Stupenda antologia con musicisti come Zoot Sims, Art Blakey, Orace Silver, Lou Donaldson.
Alone Together: The Best of the Mercury Years (Verve)
Un'altra bella antologia del gruppo con Max Roach.
Helen Merrill with Clifford Brown (1954) EmArcy (Verve)
Volete deliziarvi ascoltando una bella voce dialogare con Clifford? Ascoltate questo cd, che potreste trovare in vesti diverse (se siete fortunati anche associato alle incisioni che Merrill fece con Gil Evans).

MILES DAVIS (1926-1991)


   E' l'artista che ha avuto la fase creativa più lunga nella storia del jazz,
dove il massimo viene dato nella giovinezza e conservato,
senza grossi cambiamenti stilistici, fino alla vecchiaia.
Davis, invece è stato creativo fino alla fine della carriera,
cambiando spesse volte le direzioni di marcia sue e
di gran parte del jazz.
La sua tromba era di una bellezza struggente.
Aveva un grande senzo del ritmo, della costruzione di atmosfere;
sapientissimo il suo uso del silenzio per creare tensione.
Ha aperto nuovi spazi usando la fusion, a differenza di molti suoi
seguaci, in modo molto intelligente ed estremamente avanzato
rispetto ai tempi.
Certe sue opere sono apprezzate solo oggi.





Birth of the cool - Capitol (1949)
Arrangiamenti di Gil Evans e Gerry Mulligan. La prima tromba pacata dopo il bebop.
Workin' - Steamin' - Cookin' - Relaxin'- (1956) Original Jazz
Non è un titolo unico. Sono quattro cd che potete comprare a scelta, tanto sono tutti belli. Incisi in brevissimo tempo per chiudere un contratto discografico, presentano il famoso quintetto con Coltrane.
Miles Ahead (1957) - Sketches of Spain (1959) - Columia-Sony

Uno per l'altro sono un' ottimo esempio della collaborazione con Gil Evans e la sua orchestra.  
Kind of Blue (1959) - Columbia-Sony -
Uno dei massimi capolavori del jazz. Miles, Coltrane, Bill Evans, Cannonball Adderly, Paul Chambers, Jimmy Cobb. Cosa volete di più?


Bitches Brew (1969) - Columbia-Sony. 
Il primo grande disco elettrico di Miles. Dei grandi quadri astratti assai raffinati e per nulla commerciali.

DIZZY GILLESPIE (1917-1993)







Un trombettista in grado di tenere a bada Charlie Parker 
e dargli del filo da torcere doveva essere veramente in gamba.
Il più grande trombettista del dopoguerra. 
Con la sua tromba cubista ed un fraseggio vertiginoso. 
Il musicista che ha spinto Miles Davis
a cercarsi un proprio stile, più pacato, 
senza vibrato, nella convinzione di non poter mai 
essere alla sua altezza nella tecnica pura.
Nell'immediato dopoguerra ha diretto 
una grande orchestra bebop che era letteralmente esplosiva,
ma che fu un fiasco economico.
Dizzy allora passò ai piccoli gruppi e 
poi riprese ancora a suonare con la grande orchestra 
ma con toni più pacati.
Un grande che troppo spesso ha vissuto di rendita,
ma che sollecitato a dovere, ha sempre dato il meglio.



Giants of Jazz (1971) in Copenhagen

vedere recensione sotto)

Dizzy Gillespie and His Big Band (1948) GNP
Grande bebop per grande orchestra.
Greatest Jazz Concert Ever (1953) Prestige-Carrere
Un grande incontro-scontro con Parker.
Ci sono anche Bud Powell, Mingus e Max Roach.
An Electrifying Evening with the Dizzy Gillespie Quintet (1961) - Verve

Ancora un live eccitante con una piccola formazione.
Birk's Works: Verve Big Band Sessions (1956-57) Verve 2cd-set

Un'ottima orchestra di un periodo fecondo con solisti
importanti (Phil Woods, Benny Golson, Al Grey, Lee Morgan, Quincy Jones).

Giants of Jazz (1971) Collectables (precedentemente edito da Atlantic)
Grande reunion con Sonny Stitt al sax, Kai Winding al trombone, Thelonious Monk al piano,
Art Blakey esplosivo alla batteria e il diligente Al McKibbon al basso.
Tutti bravissimi ma è Dizzy che domina la scena, anche come maestro delle cerimonie..

Louis Armstrong (1900-1970)

Risultati immagini per louis armstrong

Per decenni il simbolo del jazz, nell'accezione più giocosa e vitale,
è stata la prima vera star del jazz.
Con gli anni e via via diventato uno showman di musica leggera,
ma anche nelle esibizioni più compromettenti si avvertiva almeno un guizzo delle sue geniali capacità.
Se non è stato il padre del jazz è stato certamente il padre del canto jazz,
detto "scat", pieno di improvvisazioni onomatopeiche.
Il periodo più importante della sua carriera si colloca tra la metà degli anni venti e trenta.
Successivamente i risultati sono più altalenanti.
Negli anni 50 la sua tromba è fallosa ed incerta ma, quasi a compensare questa perdita,
il suo canto è di una qualità così elevata e toccante, da rendere interessanti anche queste ultime sue incisioni.




Tutte le incisioni degli HOT FIVE e HOT SEVEN. Su diverse etichette non sempre disponibili. Sony-Columbia ed EMI hanno molti bei dischi fuori catalogo. Se trovate i Classics o JSP vanno benissimo. 
Se volete spendere comprate The Complete Hot Five and Hot Seven Recordings della Sony e siete posto. Ricordatevi però che sono 4 cd in cofanetto!
Per gli anni 30 va bene Louis Armstrong Collection, Vol. 7: You're Driving Me Crazy della Sony
Se trovate anche gli altri precedenti prendeteli che possono sostituire quelli indicati sopra.
Louis Armstrong Plays W.C. Handy (1954) Columbia-Sony.
La più bella incisione degli anni 50 di Louis.
The Great Summit: The Master Takes (1961) Blue Note - è la versione rimasterizzata nel 2001 delle incisioni Roulette fatte con Duke Ellington.
Un grande incontro (un po' tardivo). Satchmo canta in maniera impeccabile il songbook ellingtoniano.
Ella and Louis - Verve (1956)
Una lezione di cos'è il canto jazz fatta da due maestri.Un disco veramente godibile con grandi solisti e bellissime canzoni.