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mercoledì 7 settembre 2016

JOHN COLTRANE (1926-1967)


E' lI tenore più imitato negli ultimi 50 anni, 
colui che ha portato il jazz alle estreme conseguenze 
e che la prematura morte ha impedito di riformulare 
in termini compiuti. 
Partendo dall'hard bop, passando per il jazz modale, 
è arrivato ad un free tormentato fatto di continue 
esplorazioni della materia sonora,
interminabili corpo a corpo con il sax per arrivare, 
passando per la strada più difficile, alla pura bellezza. 
Una persona molto spirituale e mite 
alla ricerca dell'equilibrio interiore e della pace, 
passando per la convulsione della sua musica, 
che quando si apre improvvisamente su squarci lirici 
offre momenti di una intensità e commozione assoluti.
Da ascoltare meditando. 
  
 





Blue Train (1957) - Prestige
La più bella incisione del periodo Prestige
Giant Steps (1959) - Atlantic
Il primo grande disco di successo di Trane. All'epoca fece scalpore.
My Favorite Things (1960) . Atlantic
Contiene il prototipo del brano più eseguito da Coltrane, dilatato poi nel tempo a dismisura.
A Love Supreme (1964) Impulse
Il suo testamento spirituale ed artistico. Uno dei capolavori assoluti del jazz.
Interstellar Space (1967) - Impulse
Per sapere di più sull'ultimo periodo e su quello che avrebbero poturo essere i futuri sviluppi della sua musica. Suona in coppia con il batterista Rashied Ali

SONNY ROLLINS (1930)


Un genio che ha avuto il solo difetto 
di non prendersi mai sul serio.
Prima della tardiva esplosione di Coltrane
era il n.1; la nuova musica lo mandò in crisi
e si ritirò per un po' di anni.
Ritornò più smagliante e pimpante di prima,
ma dopo un po' di anni sparì di nuovo.
Alla fine ritornò per rimanere.
Sempre bravissimo ma non sempre circondato,
negli ultimi anni, da musicisti alla sua altezza.
E' in grado di improvvisare su un tema 
per lunghissimo tempo, sempre con nuove invenzioni,
senza adagiarsi sui giri armonici come fanno quasi tutti.
Un piacere da gustare.  





Saxophone Colossus (1956) Prestige
Un disco perfetto. Un punto di riferimento per tutti gli appassionati del sax.
A Night at the Village Vanguard, (1957) Blue Note
(2cd-set) Due focose serate per un trio senza piano che fece scalpore
The Bridge (1962) Bluebird
Messo in crisi da Coltrane, Rollins si ritira per tre anni e ritorna con questo mitico disco.
Ottimo sostegno da parte di Jim Hall alla chitarra.
The Cuttin Edge (1974) Original Jazz (Milestone)
Dopo un altro periodo di silenzio dovuto alla poco felice parentesi Impulse, un nuovo ritorno, seppur meno clamoroso, e con un occhio al pubblico più giovane.
Old Flames (1993) Milestone
Accompaganto con classe da Tommy Flanagan e Jack DeJonette, Sonny si rivela ancora grande con gli standards.

LESTER YOUNG (1909-1959)


Ha cambiato il modo di suonare il tenore,
che allora tutti suonavano come Hawkins,
ha praticamente inventato il jazz moderno con un linguaggio aereo,
più da sax alto, che ha poi influenzato Charlie Parker.
E' stato un delizioso accompagnatore di Billie Holiday.
Eppure l'uomo dalla sonorità più eterea e limpida 
ha vissuto vita drammatica fatta di umiliazioni,
persecuzioni, un processo militare ed una condanna al carcere
che l'hanno spezzato, ridotto ad un ombra.
Costretto a vivere in un mondo a parte,
dove anche il linguaggio era solo suo,
ha lasciato sprazzi di bellezza incredibili per la leggerezza
e grazia che un uomo distrutto sapeva comunque esprimere.
La sua classe avrebbe meritato una vita migliore.  







Kansas City Sessions (1938-1945) GRP
Un disco esemplare per capire la classe e l'approccio "cool" di Lester. In alcuni brani suona magistralmente il clarino..
Complete Lester Young on Keynote (1943-44) - Verve
Un'ottima alternativa (o integrazione) al cd precedente.
With the Oscar Peterson Trio (1952) - Verve
Non è vero che a quell'epoca non suonava più bene. Verificatelo!
Lester Young in Washington, D.C., 1956, Vol. 1-5 Pablo (in ristampa)
La discografia accidentata del Presidente m'impone di segnalare anche questi cd, che sono di difficile reperimento.
Suona con gruppo di giovani sconosciuti che però lo stimulano nel modo giusto. I risultati sono sorprendenti
Lester Swings (1945-51) Verve
E' un sampler del cofanetto di 8cd delle incisioni complete in studio della Verve. Se volete, e lo trovate,
prendetevi pure il cofanetto, ne vale la pena..

COLEMAN HAWKINS (1905-1969)




L'uomo che ha inventato il sax.
Suono p
astoso, vibrante, massiccio e un
linguaggio virile estremamente variegato e raffinato.
Un'enorme potenza tenuta sotto controllo con grande raffinatezza.
Quando nei locali a tarda ora facevano le sfide,
li batteva tutti per ricchezza di idee,
ma anche per la potenza con cui suonava
quando tutti gli altri erano ormai stanchi.
E' stato il primo che ha inciso un brano da solo (Picasso)
quando nessuno neanche lo riteneva possibile.
Purtroppo la documentazione su cd non gli rende il giusto merito. 
 
 




Retrospective (1929-1963) RCA Bluebird
Una raccolta di 40 brani tra cui Body and Soul. Se non trovate questo cd, cercatene un'altro di questo
periodo essenziale..
Hollywood Stampe (1945) Capitol
Il falco si adegua al bebop (grazie a Howard McGhee). Grande prestazione, molta disponibiltà
verso il nuovo (poi ritornerà al classico)
In a Mellow Tone (1960) - OJC
Ray Bryant, Tommy Flanagan, Red Garland, Ron Carter, Joe Newman, Charlie Shavers, Kenny Burrell, Vick Dickenson; Jimmy Hamilton ed altri. Vi bastano?.
2-3-4 (1962)- Shelly Manne - Impulse-
Volete acoltare l'intelligenza e la modernità di Hawk?
Ascoltate il duo "Me and some Drums", una improvvisazione totale, dove lui suona anche il piano.
Vi sono anche ottimi brani con il gruppo.
Wrapped Tight (1965) - Impulse.
A 61 anni suonati è ancora in spledida forma: Con Barry Harris e Urbie Green.

STAN GETZ (1927-1991)




Il linguaggio di Lester Young sposato ad una sonorità 
inconfondibile ha prodotto una miscela 
ad alto potenziale sia artistico che commerciale. 
Stan Getz è piaciuto subito con "Early Autumn" 
con l'orchestra di Woody Herman,
ha continuato a piacere con le incisioni al Roost, 
con i dischi Verve pre bossa nova, 
ha trionfato con la bossa nova negli anni del free jazz
(e ci fu molta polemica),
ha tentato un flirt con la fusion, non troppo fortunato,
ed ha concluso la sua carriera con esecuzioni
spledide e commoventi.
Sembra sempre che faccia musica molto semplice
ma è solo la facilità di esecuzione e la fluidità delle idee
che gli consentono di arrivare all'essenza della poesia. 
 



Stan Getz - On Green Dolphin Street
(Perugia 1989)
con Kenny Barron (p)


The Complete Roost Recordings (1950-1954) Blue Note
Riedizione in 3 cd du tutto quanto inciso su Roost, con splendidi live e deliziose incisioni col gruppo di Johnny Smith.
Focus (1961) Verve
Su uno sfondo d'archi abilmente arrangiati da Eddie Sauter, Stan improvvisa magnificamente.

La sua parte non era stata preparata prima, vi erano solo gli arrangiamenti per l'orchestra.
Era il suo disco preferito.
Getz/Gilberto (1963) Verve
Qualcuno potrebbe dire che questa è musica leggera (e la presenza di Astrud Gilberto sembrerebbe confermarlo); è invece uno splendido incontro tra due culture musicali fatto senza prevaricazioni.
Un disco piacevolissimo con Getz che interviene con sapienza e garbo nelle trame costruite da Joao Gilberto e Tom Jobim. Ha venduto moltissimo e si trova in quasi tutte le collezioni di cd.
Serenity (1987) Verve
Un quartetto calibratissimo per un'altra incisione dal vivo emozionante
People Time (1996) Verve
Doppio cd live in coppia con Kenny Barron.
Fformidabile per freschezza e lirismo. Tre mesi dopo Stan sarebbe morto.