mercoledì 7 settembre 2016

SONNY ROLLINS (1930)


Un genio che ha avuto il solo difetto 
di non prendersi mai sul serio.
Prima della tardiva esplosione di Coltrane
era il n.1; la nuova musica lo mandò in crisi
e si ritirò per un po' di anni.
Ritornò più smagliante e pimpante di prima,
ma dopo un po' di anni sparì di nuovo.
Alla fine ritornò per rimanere.
Sempre bravissimo ma non sempre circondato,
negli ultimi anni, da musicisti alla sua altezza.
E' in grado di improvvisare su un tema 
per lunghissimo tempo, sempre con nuove invenzioni,
senza adagiarsi sui giri armonici come fanno quasi tutti.
Un piacere da gustare.  





Saxophone Colossus (1956) Prestige
Un disco perfetto. Un punto di riferimento per tutti gli appassionati del sax.
A Night at the Village Vanguard, (1957) Blue Note
(2cd-set) Due focose serate per un trio senza piano che fece scalpore
The Bridge (1962) Bluebird
Messo in crisi da Coltrane, Rollins si ritira per tre anni e ritorna con questo mitico disco.
Ottimo sostegno da parte di Jim Hall alla chitarra.
The Cuttin Edge (1974) Original Jazz (Milestone)
Dopo un altro periodo di silenzio dovuto alla poco felice parentesi Impulse, un nuovo ritorno, seppur meno clamoroso, e con un occhio al pubblico più giovane.
Old Flames (1993) Milestone
Accompaganto con classe da Tommy Flanagan e Jack DeJonette, Sonny si rivela ancora grande con gli standards.

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