Miles Davis intervistato da Marc Moulin
Per anni appassionati e critici hanno discusso, analizzato, condattato o esaltato il percorso del Davis elettrico basandosi unicamente sui dischi ufficiali (e qualche bootleg), i più fortunati anche alcuni concerti suoi.
Se vogliamo fermarci al 1971, prima
della deflagrazione di "On the corner", parliamo dei
seguenti album:
1968 Filles de Kilimanjaro
1969 In a Silent Way
1970 Bitches Brew
1970 Miles Davis at Fillmore: Live at the Fillmore East
1971 A Tribute to Jack Johnson
1971 Live-Evil " John McLaughlin2
In pratica 5 album di studio e un live.
Succesivamente è iniziata una gestione un po' confusa dei suoi dischi, in parte giustificata dai suoi periodi d'inattività, per motivi di salute ed altro. Sostanzialmente i dischi successivi sono delle compilation che pescano materiale negli scaffali Columbia, con criteri spesso oscuri.
Il diagramma sottostante con la
sequenza delle pubblicazioni da "Filles de Kilimanjaro"
fino a "Get up with it" mostra i periodi d'incisione dei
dischi secondo vari colori: come si vede l'unicità di colore per
ogni disco, finisce con "Big fun" uscito nel 1974 (contro
la volontà di Davis). C'è anche da segnalare che "Live/Evil"
pur essendo univoco come periodo d'incisione, mischia incisioni live
e in studio, rendendo il disco poco omogeneo.
Finalmente, alla fine del secolo
scorso inizia la pubblicazione dei cofanetti integrali:
1998 - The
Complete Studio Recordings Of The Miles Davis Quintet 1965-1968
(Legacy Recordings)
1998 - The Complete Bitches Brew Sessions (1969-1970) (Legacy Recordings)
2001 - The Complete In a Silent Way Sessions (1968-1969) (Legacy Recordings)
2003 - The Complete Jack Johnson Sessions (1970) (Legacy Recordings)
2007 - The Complete On the Corner Sessions (1972-1975) (Legacy Recordings)
2005 - The Cellar Door Sessions (1970) (Legacy Recordings)
Due parole sui criteri delle
raccolte:
- Non sono integrali che propongono tutto quello che è
stato inciso in studio, nel senso che mancano le false partenze,
temi interrotti di breve durata, a differenza degli integrali di
Charlie Parker o di Billie Holiday, dove addirittura ci è stata data
l'opportunità, molto voyeristica di ascoltare Lady Day interrompere
la canzone urlando "Ho dimenticato le parole", di grande
impatto emotivo, forse non indispensabile.
In pratica incontriamo solo temi finiti e, mediamente di grande qualità. Qualche complicazione ce la offre " Bitches Brew", perchè non ci vengono offerte nuove tracce di " Bitches Brew" ma una serie d'incisioni fatte a fine anno, ovvero a quattro mesi di distanza e stilisticamente molto differenti.
In realtà, viste le particolari
modalità di assiemaggio dei temi, si può dire che gran parte del
materiale inciso è stato impiegato, magari per poche battute, nella
composizione del puzzle, per cui niente era di scarto, visto che non
c'era una traccia incisa per intero o quasi, e quindi non c'erano
delle vere alternate tracks.
Tuttavia in rete sono stati
pubblicati ufficiosamene. una serie di "scarti" delle
sedute che ho considerato in qualche modo nei miei calcoli.
Perchè
in effetti penso sia il caso di fare qualche conto:
- dall'ottobre
1968 al giugno 1970, i gruppi di Davis in studio hanno inciso quasi
mille minuti di musica (oltre 16 ore e 20 minuti)
- i dischi
usciti con quel materiale impiegato (da "Filles de Kilimanjaro"
a "Jack Johnson") durano circa 240 minuti in tutto, ovvero
4 ore!
Mi sembra evidente che una simile
disparità tra "prodotto lordo" e "prodotto netto"
simile farebbe inorridire qualsiasi economista: 25% di rendimento
sarebbe considerato un disatro.
Ovviamente qui parliamo di valori
artistici e le cose cambiano, ma di poco, visto che la qualità media
delle parti scartate è alta, a volte altissima.
Le due domande
che sorgono quindi spontanee sono:
- Perchè una politica
distributiva così contenuta?
- Cosa cambia nei giudizi critici
che ci siamo fatti nel tempo ascoltando solo la superficie di questa
musica?
Ma prima di tentare di rispondere a
queste domande, esaminiamo i numeri delle varie incisioni, osservando
il diagramma sottoriporato che indica in percentuale i minuti
utilizzati per il disco originale (colore azzurro), in ocra c'è la
percentuale di musica usata in dischi successivi, in giallo è
indicato il materiale di livello ma non utilizzato mai. In verde ci
sono gli scarti e le alternates tracks.
I due dischi che
percentualmente hanno impiegato meno materiale inciso sono "Jack
Johnson" con poco più del 16% e " In a Silent Way"
col 22%.
Vedremo più avanti cosa possono significare questi
numeri.
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