martedì 13 dicembre 2022

I DISCHI COINVOLTI Seconda parte di: VALUTARE OGGI LA DISCOGRAFIA DEL MILES DAVIS ELETTRICO

 


Miles Davis intervistato da Marc Moulin


Per anni appassionati e critici hanno discusso, analizzato, condattato o esaltato il percorso del Davis elettrico basandosi unicamente sui dischi ufficiali (e qualche bootleg), i più fortunati anche alcuni concerti suoi.

Se vogliamo fermarci al 1971, prima della deflagrazione di "On the corner", parliamo dei seguenti album:
1968 Filles de Kilimanjaro

1969 In a Silent Way

1970 Bitches Brew

1970 Miles Davis at Fillmore: Live at the Fillmore East

1971 A Tribute to Jack Johnson

1971 Live-Evil " John McLaughlin2

In pratica 5 album di studio e un live.

Succesivamente è iniziata una gestione un po' confusa dei suoi dischi, in parte giustificata dai suoi periodi d'inattività, per motivi di salute ed altro. Sostanzialmente i dischi successivi sono delle compilation che pescano materiale negli scaffali Columbia, con criteri spesso oscuri.

Il diagramma sottostante con la sequenza delle pubblicazioni da "Filles de Kilimanjaro" fino a "Get up with it" mostra i periodi d'incisione dei dischi secondo vari colori: come si vede l'unicità di colore per ogni disco, finisce con "Big fun" uscito nel 1974 (contro la volontà di Davis). C'è anche da segnalare che "Live/Evil" pur essendo univoco come periodo d'incisione, mischia incisioni live e in studio, rendendo il disco poco omogeneo.


Finalmente, alla fine del secolo scorso inizia la pubblicazione dei cofanetti integrali:
1998 - The Complete Studio Recordings Of The Miles Davis Quintet 1965-1968 (Legacy Recordings)

1998 - The Complete Bitches Brew Sessions (1969-1970) (Legacy Recordings)

2001 - The Complete In a Silent Way Sessions (1968-1969) (Legacy Recordings)

2003 - The Complete Jack Johnson Sessions (1970) (Legacy Recordings)

2007 - The Complete On the Corner Sessions (1972-1975) (Legacy Recordings)

2005 - The Cellar Door Sessions (1970) (Legacy Recordings)

Due parole sui criteri delle raccolte:
- Non sono integrali che propongono tutto quello che è stato inciso in studio, nel senso che mancano le false partenze, temi interrotti di breve durata, a differenza degli integrali di Charlie Parker o di Billie Holiday, dove addirittura ci è stata data l'opportunità, molto voyeristica di ascoltare Lady Day interrompere la canzone urlando "Ho dimenticato le parole", di grande impatto emotivo, forse non indispensabile.

In pratica incontriamo solo temi finiti e, mediamente di grande qualità. Qualche complicazione ce la offre " Bitches Brew", perchè non ci vengono offerte nuove tracce di " Bitches Brew" ma una serie d'incisioni fatte a fine anno, ovvero a quattro mesi di distanza e stilisticamente molto differenti.

In realtà, viste le particolari modalità di assiemaggio dei temi, si può dire che gran parte del materiale inciso è stato impiegato, magari per poche battute, nella composizione del puzzle, per cui niente era di scarto, visto che non c'era una traccia incisa per intero o quasi, e quindi non c'erano delle vere alternate tracks.
Tuttavia in rete sono stati pubblicati ufficiosamene. una serie di "scarti" delle sedute che ho considerato in qualche modo nei miei calcoli.
Perchè in effetti penso sia il caso di fare qualche conto:
- dall'ottobre 1968 al giugno 1970, i gruppi di Davis in studio hanno inciso quasi mille minuti di musica (oltre 16 ore e 20 minuti)
- i dischi usciti con quel materiale impiegato (da "Filles de Kilimanjaro" a "Jack Johnson") durano circa 240 minuti in tutto, ovvero 4 ore!

Mi sembra evidente che una simile disparità tra "prodotto lordo" e "prodotto netto" simile farebbe inorridire qualsiasi economista: 25% di rendimento sarebbe considerato un disatro.
Ovviamente qui parliamo di valori artistici e le cose cambiano, ma di poco, visto che la qualità media delle parti scartate è alta, a volte altissima.
Le due domande che sorgono quindi spontanee sono:
- Perchè una politica distributiva così contenuta?
- Cosa cambia nei giudizi critici che ci siamo fatti nel tempo ascoltando solo la superficie di questa musica?

Ma prima di tentare di rispondere a queste domande, esaminiamo i numeri delle varie incisioni, osservando il diagramma sottoriporato che indica in percentuale i minuti utilizzati per il disco originale (colore azzurro), in ocra c'è la percentuale di musica usata in dischi successivi, in giallo è indicato il materiale di livello ma non utilizzato mai. In verde ci sono gli scarti e le alternates tracks.
I due dischi che percentualmente hanno impiegato meno materiale inciso sono "Jack Johnson" con poco più del 16% e " In a Silent Way" col 22%.
Vedremo più avanti cosa possono significare questi numeri.

 

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