mercoledì 14 dicembre 2022

Work in progress: In A Silent Way: Terza parte di VALUTARE OGGI LA DISCOGRAFIA DEL MILES DAVIS ELETTRICO

 

John McLaughlin - Miles & In A Silent Way

Le sedute di novembre 1968 col nuovo gruppo hanno una necessità primaria: chiudere il disco programmato per uscire a gennaio ("Fille de Kilimanjaro") con qualche tema aggiuntivo. Sono sedute piuttosto produttive che producono musica interessante, anche se non completamente focalizzata: "Mademoiselle Mabry" e "Frelon Brun" entrano nel disco in preparazione, mentre altre due incisioni riuscite "Two Faced" e "Dual Mr. Anthony Tillmon Williams Process" saranno pubblicate in "Water Babies" solamente nel 1976.
Davis però non è evidentemente ancora sicuro su come muoversi ed evidentemente sta già pensando al prossimo disco che "deve" segnare chiaramente il cambio di direzione, visto che per molti aspetti "Fille de Kilimanjaro" è ancora un disco del passato con un cambio di sonorità al piano e poco più. Per stare sul sicuro decide di convocare Joe Zawinul che era già esperto in tastiere altre amenità, cui chiede di portare anche qualche sua composizione, incluso "In a silent way" che aveva ascoltato da Nat Adderley e gli era piaciuta molto. Così il 18 e 20 febbraio il gruppo attuale con l'aggiunta di Zawinul, Hancock e John McLaughlin incidono "Shhh; Peaceful" e "In A Silent Way" in diverse versioni. L'ultimo giorno suonano invece "The Ghetto Walk" e "Early Minor", che rimarrano inedite. Ricordo che nel gruppo non era ancora entrato Jack DeJohnnette e che quindi alla batteria si sono alternati Tony Williams (prima seduta) e Joe Chambers (seconda seduta). In quel periodo Williams e McLaughlinerano già impegnati nel nuovo gruppo Lifetime.

Quando Teo Macero inizierà a lavorarci sopra, riceverà vaghe indicazioni da Davis, nel senso che il trombettista avrebbe dovuto scegliere tra un bel po' di musica incisa da novembre in poi, ma un po' per pigrizia e un po' perchè era ormai focalizzato sul nuovo percorso, rinunciò a prendere in considerazione la primi registrazioni e scartò anche l'ultima perchè troppo compatta, oscura e poco "pop". Così al produttore rimase poco materiale per riempire il disco: la contraddizione era quella della montagna che partoriva il topolino che doveva sembrare un gatto...
E così ci fu un grande lavoro di taglia e cuci, anche a più riprese, con riensamenti e rifacimenti.
Perchè in fondo l'idea base era di fare uscire un disco che piacesse a una vasta platea che andava ben oltre il jazz e quindi era indispensabile offrire un prodotto poco introspettivo (come invece era una buona parte delle incisioni a disposizione), ballabile e con un minimo di facilità d'ascolto.
E fu così che Macero comincio a tagliare e cucire, duplicando le parti più adatte e posizionandole opportunamente per creare l'effetto "ripetizione" e dare l'impressione della presenza di un ritornello ricorrente.
Guardate la figura qui sotto dove sono messe a confronto una prima versione di "Shhh; Peaceful", che poi fu scartata, e la versione finale, con i tagli e le ripetizioni effettuate.

Questo esempio è stato ripreso papale papale dal bellissimo libro " Bitches Brew - genesi del capolavoro di Miles Davis" scritto da Enrico Merlin e Veniero Rizzardi per il saggiatore.

 

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