lunedì 12 dicembre 2022

Introduzione a: VALUTARE OGGI LA DISCOGRAFIA DEL MILES DAVIS ELETTRICO di Alberto Arienti

 

Questo è il seguito a un mio precedente articolo su Davis elettrico "INCASTRI TEMPORALI E INTERAZIONI NELLE PUBBLICAZIONI UFFICIALI DEL MILES DAVIS ELETTRICO (1968-1971)" e pertanto ho ritenuto superfluo inserire nuovamente tutti i dettagli sulle sedute d'incisione, dettagli forniti in precedenza nell'analisi cronologica. Per continuità di discorso ho dovuto ripetere alcuni concetti già espressi nello scritto precedente, sperando di non risultare pedante.


Gege'Telesforo intervista Miles Davis nel 1989



Un'esperienza musicale e tre punti di vista

La vicenda musicale del Miles Davis elettrico è più complessa del previsto, anche se ci fermiamo alla prima parte del percorso, quello che per me e la maggioranza dei critici è quello più fecondo.
La complicazione è causata da tre fattori convergenti, ovvero:
- la frenetica attività negli studi di registrazione e la continua sperimentazione di quel periodo
- i considerevoli ritardi tra l'incisione e la pubblicazione di un disco
- i sofisticati lavori di editing di Teo Macero che, in certi momenti, hanno funzionato come contributi compositivi.
Le due prime cause facevano si che il pubblico era sempre in arretrato rispetto alle idee musicali perchè la musica che ascoltava dal vivo era più "avanti" rispetto alle aspettative, nonostante una certa prudenza di Davis nell'aggiornare le sue scalette.
Il terzo aspetto faceva si che il disco come prodotto finale era qualcosa "in più" rispetto ai live offerti, ma spesso anche rispetto al materiale grezzo di studio.
E il fatto che per la maggior parte degli appassionati la conoscenza e la fruizione della sua musica avvenisse sopratutto con i dischi, faceva si che l'impressione generale (e il successivo giudizio) fosse il risultato di una mediazione culturale poco frequente in musica ma molto attiva in letteratura: la presenza di un editor che gestiva il prodotto finale.
Un'idea certamente più focalizzata, ma anche molto più faticosa (e costosa) poteva passare solo dall'ascolto dei cofanetti integrali, arrivati comunque molto tardi, quando ormai i giudizi si erano consolidati abbondantemente.
Insomma era come avere un'idea di un iceberg dopo averne visto per anni solo la parte emersa ed improvvisamente vederne anche tutta la parte sommersa!
E in questa analisi strabica i live erano poco più che dei grossolani segnalibri, in grado comunque di confermare la grandeza di questa musica.
Anche se occorre tener ben in prima fila i dischi ufficiali, un periodo discografico così confuso, non può essereve valutato con cura, se si continua ad ignorare il materiale rimosso, specialmente se di valore.

Nessun commento:

Posta un commento