Ritratti, poesie, grafica e testi che frullano nella mia testa e ruotano attorno al jazz.
giovedì 8 dicembre 2016
James CARTER (1969)
Un esordio in grande stile, una vera bomba
per i sonnolenti primi anni 90.
Tecnicamente mostruoso nei vari strumenti ad ancia, stilisticamente disinvolto,
in grado di passare da divertenti rivisitazione del passato
a roventi set totalmente funky, senza perdere mai il controllo della situazione.
Se il jazz fosse ancora una musica popolare,
sarebbe una stella mondiale di prima grandezza.
2010
Jurassic Classics (1994) Sony Music Distribution Sette classici del jazz riletti con competenza ma senza timori reverenziali. Molto divertente.
Suona con il pianista Craig Taborn
In Carterian Fashion (1998) Atlantic Anche se qualcuno gli ha
appiccicato l'etichetta di "Arturo Sandoval degli strumenti ad ancia",
non mi sembra che il paragone sia molto pertinente, almeno in questo
disco dove suona benissimo sax tenore,
soprano e baritono nonchè il clarinetto basso, senza però farsi
trascinare nel virtuosismo fine a se stesso, come spesso capita al
trombettista cubano. La presenza dell'organo anticipa sonorità riprese
più avanti con l'Organ Trio.
Live at Baker's Keyboard Lounge (2004) Warner Bros.
Ottima musica dal vivo, libera, potente stilisticamente varia ma anche omogenea nella sostanza.
Grandi ospiti come David Murray (che può essere considerato un suo punto di riferimento) e Johnny Griffin.
Present Tense (2008) Emarcy / Universal Jazz Un set di grande musica
eteroegenea ma unificata dalla grande capacità di Carter e dalla saggia
guida del produttore Michael Cuscuna che ha raggruppato una manciata di
ottimi musicisti:
Dwight Adams (tromba), D.D. Jackson (piano), James Genus (basso) e Victor Lewis (batteria).
At the Crossroads (2011) Emarcy Ritorna l'organo per un trio sanguigno con Gerard Gibbs (organo) e Leonard King (batteria).
Musica molto energica e poche concessioni alla nostalgia per le vecchie formazioni dello stesso tipo.
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