giovedì 8 dicembre 2016

ANTHONY BRAXTON (1945)


Grande intellettuale della musica
(forse il jazz è stato solo un punto di partenza, non certo quello d'arrivo) in grado di portare
alla massima rarefazione concettuale la musica free.
Grande multistrumentista
(alto, soprano, flauto, clarino, piano) si è col tempo
sempre più distinto come compositore assai rigoroso.
Viene spesso accusato di non sapere improvvisare
(difatti molta sua musica è totalmente scritta e non prevede improvvisazioni).
Altri negano che sia ancora un jazzista.
In ogni caso è un grande musicista "tout court" da prendere per quello che sa dare.



    Trio 1985
			

Circle - Paris Concert (1971) ECM
Barry Altchul, Braxton, Chick Corea e Dave Holland; questo era Circle un quartetto che faceva free al massimo della sofisticazione intellettuale. Interessante, ma di breve durata: il gruppo si sciolse quasi subito.
Donaueschingen (Duo) 1976 hatART
Dialogo dal vivo col geniale trombonista George Lewis. I due fanno scintille. Tecnicamente sono mostruosi.
Eight (+3) Tristano Compositions, 1989: For Warne Marsh(19) hatART
Finalmente Braxton rende omaggio a Lennie Tristano esplicitando quello che già la sua musica faceva trasparire: Il legame con "l'altro free", quello appunto del grande pianista cieco.
Quasi un saggio in musica su una parte della storia del jazz del dopoguerra.
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14 Compositions (Traditional) 1996) Leo
Un altro incontro con la musica del passato Classici come Stardust o Rosetta sono rivisitati in duo con continui cambi di strumenti. Suo partner eccellente e.Steward Gillmor
Max Roach - Birth and Rebirth (1978) Black Saint
Un incontro tra due sperimentatori di generazioni differenti che trovano un terreno perfetto per fare ottima musica improvvisata.

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