Ritratti, poesie, grafica e testi che frullano nella mia testa e ruotano attorno al jazz.
domenica 4 dicembre 2016
Shelly MANNE (1920-1984)
Il grande stilista della batteria, in grado di adattarsi alle differenti
caratteristiche dei musicisti, leader di un gruppo molto amato e
sessionman in moltissime sedute di musica popolare e colonne sonore.
Ha avuto due esperienze fondamentali con le orchestre di Stan Kenton e
Woody Herman, ma il meglio lo ha dato nelle piccole formazioni,
dove la sua abilità a dialogare ed un gusto unico per le sonorità,
potevano meglio mettersi in mostra.
Shelly
Manne (drums), Ray Brown (bass), Hampton Hawes
(piano) Bob Cooper (saxophone)
at Shelly's Manne Hole Club in L.A.,
1970. 1. Blues Improvisation 2. Stella By Starlight 3. Milestone
The West
Coast Sound, Vol. 1 (1953-55) Contemporary
Il jazz della West Coast esposto al meglio sotto la
guida agile ma determinata di Manne. Art Pepper, Bob
Cooper e Jimmy Giuffre contribuiscono alla riuscita
del disco con ottimi interventi.
At the Blackhawk (1959)
Contemporary Sono 5 cd
in cofanetto o separati che documentano l'alto
livello raggiunto dal gruppo e la potenza
espressiva, insolita nei gruppi californiani.
Ottima prova di Joe Gordon (tr) e Richie Kamuca
(sax).
2-3-4
(1962) Impulse
Un
duo con Coleman Hawkins, un trio con Eddie Costa ed
un quartetto con Coleman Hawkins e Hank Jones.
Musica molto varia, interessantissimi i due brani in
duo.
Bill Evans - Empathy/A
Simple Matter of Conviction (1962-66) Verve
Due ottime
sedute del trio di .Evans. L'apporto di Manne è
notevole per l'articolazione dell'accompagnamento e
per l'interplay sviluppato.
Ornette
Coleman - Tomorrow Is the Question! (1959)
Contemporary Per chi
vuole capire l'intelligenza di Manne e la sua
capacità ad adattarsi alle più diverse situazioni,
mantenedosi sempre personale. Non tutti i momenti lo
vedono a suo agio, ma il risultato finale è comunque
riguardevole.
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