sabato 17 dicembre 2016

Albert AYLER (1936-1970)



Il più iconoclasta tra i musicisti free, ma anche
quello più legato alla tradizione del jazz primitivo,
Ayler è stato un po' alla volta messo in un angolo
e il suo insegnamento è stato seguito da pochi (David Murray e pochi altri).
Il problema era che il suo vibrato non era da virtuoso del sax, 
veniva più dal profondo ed era strettamente legato 
al mondo della vecchia New Orleans di inizio 900.
Marcette primitive si legavano a momenti di pura energia sonora.
Difficile da ascoltare ma da ascoltare assolutamente,
specialmente adesso che siamo al trionfo della bella musica al deodorante.



Spiritual Unity (full abum)






Spiritual Unity (1964) ESP

Uno dei dischi più belli del free jazz con le prime due versioni di Ghosts..
Spirits Rejoice (1965) ESP
Un altro disco importante e rovente ma non essenziale come il precedente.
Live in Greenwich Village: The Complete Impulse Recordings (1966-47) GRP-Impulse

Un bel live di musica così radicale da togliere il fiato.
Love Cry (1973) GRP-Impulse

Non è un disco memorabile, ma è forse il suo più famoso. Si può notare un tentativo di controllare il magma sonoro del gruppo.
Bells-Prophecy (1965) Get Back
I! famoso disco rosso inciso su una facciata contenente un live infuocato e genuino, ora ristampato con l'aggiunta di altri brani.


    

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