La personalità più turbolenta del jazz, l'uomo che insultava i suoi musicisti ed il
pubblico, sempre insoddistatto della sua musica, alla perenne
ricerca della perfezione orchestrale del Duca, è stato l'anello di congiunzione tra la
tradizione ed il free. Ha composto una enorme quantità di musica
di valore assoluto (non solo per il jazz), tenace fautore di un'identità nera
non subalterna (riflessa in alcuni suoi capolavori come Meditation on Integration e
Fables of Faubus).
Non ultimo è stato un grande virtuoso del basso, che in alcuni casi abbandonava
per passare al piano.
Uno dei più grandi, anche se molto sottovalutato in vita.
Charles Mingus - Bass
Eric Dolphy - Bass Clarinet, Clifford Jordan - Tenor Sax
Johnny Coles - Trumpet, Jaki Byard - Piano,Dannie Richmond - Drums
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Pithecanthropus Erectus (1956) Atlantic
Un disco che alla sua uscita fece scandalo, dal titolo, all'approccio
molto libero delle esecuzioni. Come al solito riesce ad ottenere il
meglio dai suoi collaboratori (Jackie McLean e Mal Waldron su tutti).
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Mingus Ah Um (1959) Columbia
Il miglior album
per la Columbia (che ha molto interferito sull'edizione dei dischi).
Grandi composizioni in versioni sintetiche ed acide.
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Mingus at Antibes (1960) Atlantic
Questo live
presenta un grande gruppo (Eric Dolphy, Ted Curson e Dannie Richmond,
ospite Bud Powell in un brano) al festival di Antibes-Juan les Pins.
Grande musica.
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The Black Saint and the Sinner Lady (1963) Impulse
Il più grande
album di Mingus, una delle pietre miliari del jazz moderno. Un grande
affresco pieno di energia e accurate sonorità grande prestazione di
Charlie Mariano.
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The Great Concert (Paris 1964) Musidisc
Miracoloso
equilibrio musicale tra avanguardia e tradizione, con Johnny Coles -
Eric Dolphy - Dannie Richmond - Jaki Byard - Clifford Jordan.
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