lunedì 2 gennaio 2017

Dave BRUBECK (1920 - 2012)



Negli anni 50, Dave Brubeck apparve alla borghesia americana,
colta e bianca, come il genietto capace di dare rispettabiltà
formale allo sgangherato be-bop.
Allievo del compositore classico Darius Milhaud, Brubeck
cercò di applicare le costruzioni classiche ad un 
jazz di derivazione cool, ma più semplificato armonicamente,
cosa che gia stava facendo John Lewis col suo Modern 
Jazz Quartet.
In realtà col tempo ci si accorse che, evaporati
gli atteggiamenti intellettualistici alla moda,
la musica di Brubeck era molto meno sofisticata
del previsto, il suo pianismo molto muscolare e
rigido, la sua visione musicale meno d'avanguardia
di quanto si potesse pensare.
Fu molto bravo nel creare un modello di gruppo
musicale, cerebrale ma piacevole, che
per decenni è stato un punto di riferimento per molti 
musicisti bianchi.
Va reso merito di questa riuscita anche al sassofonista
Paul Desmond, ispirato da Lee Konitz, ma più
etereo nella sonorità e meno avventuroso
come solista.
Molta dell'estetica ECM parte da qui. 





The Dave Brubeck Octet - 1946/50 - Fantasy/OJC

Uno dei più freschi e stimolanti cd del pianista, che giustifica, in parte, la sua fama di musicista "colto".
Nasce la musica West Coast.
Jazz at the College of the Pacific (1953) - Fantasy/OJC
In quel periodo Brubeck dava molti concerti nei campus universitari accrescendo l'aureola d'intellettuale del jazz.
Disco quasi storico
con un buon interplay tra Brubeck e Desmond.
Time Out - 1959 Columbia/Legacy

Il disco forse più famoso di tutto il jazz, con uno dei brani più conosciuti ed amati (quel Take Five scritto però da Paul Desmond). Tutto il disco propone in modo estremamente garbato una serie di esperimenti ritmici insoliti per il jazz di allora (tempi dispari). Le stesse cose cui si stava dedicando Max Roach, con più abilità ma meno appeal.
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We're All Together Again (For the First Time) (1972) Atlantic

Dopo "Time Out" inizia una fase di grande successo e di ripetitività: rimane sempre intatta la gradevolezza dell'insieme. però. Qui si può ascoltare i due partner più importanti di Brubeck (Desmond e Mulligan) assieme per un set di classe ma del tutto prevedibile.
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Moscow Nights (1987) Concord
Tra i dischi più recenti (tutti di buon livello, nessuno memorabile) abbiamo scelto questo perchè:
- Inciso dal vivo in Russia
- ha un repertorio equilibrato di successi e novità
- ci presenta il clarinettista Bill Smith, che non è un pivello ma che suona molto bene.

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