venerdì 6 gennaio 2017

John ZORN (1953)


Prolifico musicista (la quantità di dischi a suo nome è ormai fuori controllo), erede del
free jazz nel senso più ampio del temine, sassofonista acido
d'ispirazione ornettiana, grande assemblatore di suoni e regista di
musicisti di varie scuole, agit prop della cultura ebraica, grande
appassionato di cinema e di colonne sonore, John Zorn è tutte queste
cose a altre ancora che verranno sicuramente in futuro a spiazzarci
di continuo.


John Zorn - direction, saxophone
Marc Ribot - guitar, Jamie Saft - piano, orgue, Trevor Dunn - bass
Kenny Wollesen - vibraphone, Joey Baron - drums, Cyro Baptista – percussion
2010

 

The Big Gundown (1985) Tzadik Records
Mai come in questo disco si può apprezzare il gusto teatrale di Zorn. Utilizzando la musica di Ennio Morricone come pretesto (ed avendo bene in mente le immagini dei film), il musicista mette in scena dei piccoli teatrini musicali che, più che riproporre la musica, tendono a creare delle atmosfere emotivamente collegate ai film. Cast stellare e quanto mai eterogeneo: Bill Frisell e Vernon Reid (chitarra), Tim Berne (sax), Wayne Horvitz (piano), Big John Patton (organo) e Toots Thielemans (harmonica e fischio)
Naked City (1989) Tzadik Records
Altro disco "cinematografico" di Zorn ma più omogeneo nella sostanza e meno alla ricerca della trovata spettacolare. Musicisti di fiducia: Bill Frisell (chitarra), Wayne Horvitz (piano), Fred Frith (basso) e  Joey Baron (batteria).
Masada, Vol. 2: Beit (1995) Tzadik Records
Sempre più immerso nella rievocazione della cultura ebraica, Zorn fonda un gruppo d'avanguardia che rilegge la cultura Klezner con una feroce libertà, testimoniata anche dal nome del gruppo che trae origine dalla città che si suicidò in massa piuttosto che consgnarsi alle truppe romane.
Grande contributo di Dave Douglas.
Electric Masada - At the Mountains of Madness (2005) Tzadik Records
La voglia di spaziare tra sonorità e stili porta Zorn a elettrificare le idee di Masada e proporre musica ancora più di difficile catalogazione, per via di una certa contiguità con alcuni gruppi rock.
Il disco raccoglie due concerti molto riusciti con il chitarrista di fiducia Marc Ribot.
Rimbaud (2012)  Tzadik Records
L'omaggio al poeta francese è l'occasione per far esplodere tutto l'ecclettismo di Zorn: dall'avanguardia europea alla musica elettronica campionata, alla recitazione. Jazz è ormai un'etichetta molto stretta per il nostro eroe...

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